Dalle Ande all’Appennino

Come in un viaggio da Libro Cuore (al contrario) la Patata, tubero originario degli altopiani peruviani, arriva, secoli fa, in Sila dove trova una Madre Terra fertile e generosa.
Hyle per i coloni greci, Silva per i romani, la Sila è oggi un altopiano unico per il suo paesaggio e per le sue vocazioni agro-silvo-pastorali. Il Savuto nasce in Sila e dalle acque della Sila viene alimentato per diventare “l’impetuoso” Ocinaro (così chiamato dai greci), prima di trovare quiete più a valle e diventare “il placido” Sabatus, dove i romani stazionavano per riposare lungo la via Popilia.
Il primo evento di Gusto e d’Autunno del 2021 è dedicato alla PATATA della SILA IGP, coltivata anche nei territori di Parenti e Rogliano, bagnati dalle acque del Savuto.
Partiamo in quota, sopra i 1.000 metri di altitudine, per questo viaggio che ci porterà tra le eccellenze di questo territorio autentico.
La Patata, in Sila, assume caratteristiche qualitative che hanno valso il riconoscimento della IGP (Indicazione Geografica Protetta). Con la sua percentuale di amido sopra la media, la Patata della Sila è più nutriente e particolarmente adatta alla frittura.
Agria, Marabel, Nicola o Désirée: cambia la varietà ma non la qualità.
La Patata della Sila IGP si semina su terreni che “riposano” almeno due anni per garantire gli standard qualitativi che l’hanno resa famosa.
I primi cenni storici che testimoniano della coltivazione della patata in Sila si ritrovano nella Statistica del Regno di Napoli del 1811.

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Il programma autunnale completo 👉 di Gusto e d’Autunno